Studi professionali, arriva il fondo di solidarietà

Il presidente di Confprofessioni Stella: Nasce una nuova rete di protezione sociale che garantisce l’occupazione negli studi professionali. Un primo passo verso l’universalità delle tutele nel lavoro autonomo

«Nasce una nuova rete di protezione sociale per garantire il lavoro negli studi professionali. Con la nuova circolare dell’Inps diventa operativo il Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali, che garantirà l’assegno ordinario di integrazione salariale in casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa». Con queste parole, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha salutato la pubblicazione della circolare n. 77/2021 dell’Inps che detta istruzioni operative del Fondo che dovrà fornire tutele in costanza di rapporto di lavoro a sostegno del reddito, nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, a favore dei dipendenti degli studi professionali. Il Fondo, che con la nomina ministeriale del comitato amministratore, è pienamente operativo dal 20 maggio scorso.
 
«Dopo un iter di oltre quattro anni, viene riconosciuto il nostro impegno e la nostra responsabilità sui grandi temi di impatto sociale», aggiunge Stella. «Con il Fondo di solidarietà, che si allarga ai lavoratori non coperti dal Fondo di integrazione salariale, si apre una nuova fase che ci conduce verso l’universalità delle tutele dei professionisti e dei lavoratori autonomi, a prescindere dal comparto di appartenenza, in linea con gli orientamenti che stanno emergendo al tavolo del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, con le Parti sociali».
 
«Il Fondo di solidarietà rappresenta un primo passo verso l’integrazione tra politiche attive e passive del lavoro», conclude il presidente di Confprofessioni. «E in questa direzione ci stiamo muovendo per coinvolgere i fondi interprofessionali che, attraverso percorsi formativi di aggiornamento e riqualificazione possono svolgere un ruolo determinante per il ricollocamento dei lavoratori».

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