Molte modifiche, nessuna riforma organica alla materia pensionistica che, in questo modo, mantiene l’impianto della riforma Fornero. Potrebbero riassumersi così gli innesti della Legge di Bilancio per il 2022 alla normativa che regola le pensioni, analizzati dalla circolare della Fondazione Studi 4 gennaio 2022 n. 1. Il documento, con la prefazione a cura di Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, indaga nel dettaglio la proroga dell’Ape Sociale per un nuovo anno, con l’ampliamento della platea dei beneficiari e una nuova categorizzazione dei lavoratori addetti a mansioni gravose, ma anche l’estensione della data ultima di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi per Opzione Donna apportata dalla legge n. 234/2021. Quota 100, poi, pur se non prorogata ulteriormente, per il solo 2022 viene affiancata dalla Quota 102, che prevede un requisito anagrafico più severo di 64 anni di età. La circolare di Fondazione Studi prende in esame due ulteriori novità:
- la proroga di un biennio, fino al 2024, della sperimentazione del contratto di espansione, con un ulteriore abbassamento del requisito dell’organico dei datori di lavoro ammessi al suo utilizzo (ora pari ad almeno 50 unità lavorative, anche considerando l’organico complessivo di eventuali gruppi di imprese);
- la previsione di cui ai commi 89 e seguenti, articolo 1, della Manovra, con la quale si dovrebbe istituire un Fondo per il prepensionamento dei lavoratori nelle piccole e medie imprese per cui è necessario attendere il decreto attuativo.