Cresce l’appeal di laureate e lavoratrici ad alta qualificazione sul mercato: il 66,3% delle nuove assunzioni tra gennaio e settembre 2021 ha interessato questi profili. E anche in settori a tradizionale vocazione maschile (ingegneria, scienze matematiche, informatica). Quasi un’assunzione su quattro (24%) è avvenuta tra professioni intellettuali, ad alta specializzazione e tra quelle tecniche. Un dato positivo, sebbene il numero delle lavoratrici sia passato dai 9,7 milioni del 2019 ai 9,5 milioni del 2021. È ciò che emerge dal dossier di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dal titolo “Donne e lavoro: ancora lontana la ripresa occupazionale” realizzato a partire dall’analisi coordinata dei dati Istat contenuti nell’indagine mensile sulle Forze Lavoro e di quelli delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro riferiti alle nuove attivazioni. Il dossier mette a fuoco le criticità occupazionali che donne e uomini hanno riscontrato nel 2021, soffermandosi sull’attenzione che il mercato del lavoro ha riconosciuto ai profili professionali più qualificati dell’offerta femminile, ma anche su tipologie contrattuali, modalità di lavoro, settori traino e differenze a livello geografico, altri ambiti d’indagine.